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Il Nome del Vento

Il Nome del Vento

Patrick Rothfuss
Il Nome del Vento (The Name of the Wind, 2007)
Serie: Le cronache dell'assassino del re, Vol. I
Fanucci, 2008 – 853 pp.
Prezzo: € 22,00

Recensione del romanzo fantasy Il Nome del Vento

Il nome del vento è un romanzo fantasy che ha sorpreso positivamente noi di Kraken, catturandoci con una narrazione che, pur presentando situazioni tipiche per un libro fantasy, riesce ad essere originale e a catturare il lettore, nonostante l'elevato numero di pagine che compongono l'opera – non è un caso se autori affermati, di fantasy e non, come George R. R. Martin o Terry Brooks hanno speso parole lusinghiere su Patrick Rothfuss.
Prima di tutto, qualche notizia sull'autore: Patrick nasce nel Wisconsin, e complici il lungo inverno e l'asenza della TV via cavo, spende la sua infanzia tra romanzi fantasy e giochi di ruolo come Dungeons & Dragons. Studia dapprima nel ramo scientifico per poi approdare alla psicologia, anche se risulta incostante e studia e legge ciò che attira il suo interesse – alla fine si laurea in Inglese. Ad ogni modo, le esperienze del college servono a rendersi conto che ha un talento per la scrittura (da studente scrive per il giornale locale, invia alcuni script a programmi radio etc.), che prende forma nella lunga saga The Kingkiller Chronicle (Cronache dell'assassino del re), inizialmente intitolata The Song of Flame and Thunder, che nel 2002 attira l'attenzone degli editori, dopo essere stato più volte rifiutato.

The Name of the Wind (Il nome del vento), primo libro della trilogia, viene pubblicato negli USA nel 2007 e arriva da noi nel 2008, con la traduzione (davvero ben fatta) di Gabriele Giorgi. Il romanzo fantasy vede il protagonista Kvothe (nome del personaggio di Patrik quando giocava a D&D) dirigere una locanda sotto falso nome; il cronista Devano lo rintraccia per stendere un resoconto delle sue avventure, e dopo un po' di reticenza, Kvothe comincia a narrarsi. Abbiamo dunque uno schema poco comune nei libri fantasy, dove la narrazione delle avventure trascorse si alternano agli eventi che si svolgono nella locanda tra Kvothe, il suo allievo Bast, il cronista Devan e altri avventori. Kvothe descrive la sua infanzia trascorsa in povertà, e l'ingresso nell'Accademia, luogo di conoscenza e magia.
All'Accademia, Kvothe riesce a distinguersi per le sue capacità; la sua vita scolastica procede fra l'ostilità di alcuni maestri e dell'allievo ricco e viziato Ambrose, avventure incredibili e incontri con il gentil sesso.

Come si vede, gli elementi della storia non sono poi molto innovativi, ma la narrazione è viva e personale; tutti gli eventi sono filtrati attraverso le parole di Kvothe che li rievoca – e questo costituisce un elemento abbastanza orginale per un romanzo fantasy. Questo libro costituisce un buon inizio (un po' lento, forse) di una saga fantasy che andrà valutata nell'insieme, dopo le future uscite; ad ogni modo, Il nome del vento, un po' libro fantasy di avventure e un po' romanzo di formazione, segna la nascita di uno scrittore di fantasy da tenere d'occhio

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